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Iss, Italia maglia nera sull'antibiotico-resistenza

Infettivologia Redazione DottNet | 14/06/2018 14:32

Peggio solo la Grecia. Msd, nel 2050 10 milioni di morti

Sull'antibiotico-resistenza "abbiamo avuto una visita a Roma dello European Centre for Disease Prevention and Control di Stoccolma e ci ha fatti neri, a tutti i livelli, dal più alto fino all'intermedio e al più basso.   Hanno detto 'non funziona nulla'. E devo dire che ci siamo anche un po' meravigliati per questo atteggiamento da parte di una organizzazione internazionale".   Lo ha detto Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive, parassitarie e immunomediate dell'Istituto superiore di sanità riferendosi a una visita del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie dello scorso anno. L'Italia, ha aggiunto, è "uno dei Paesi problematici in Europa. Veniamo dopo Romania e Bulgaria. Peggio, solo la Grecia". Rezza ha spiegato che "resta ancora molto da fare per giungere a una reale armonizzazione delle strategie in atto in Italia. Infatti, accanto a realtà virtuose e da anni impegnate nelle attività di sorveglianza e controllo dell'antibiotico-resistenza e delle infezioni correlate all'assistenza, ve ne sono altre in cui le misure di contrasto alle resistenze antibiotiche sono poco organizzate e poco efficaci. Per far fronte a questa problematica il Ministero della Salute ha messo a punto un Piano nazionale di contrasto all'antibiotico-resistenza i cui effetti potranno essere valutati nel tempo".

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 Se non si troverà una soluzione all'antibiotico resistenza, nel 2050 causerà 10 milioni di morti, diventando la prima causa di morte del mondo e, secondo alcune proiezioni del Fondo monetario internazionale, avrà un impatto sui territori di 100 trilioni di dollari coun calo del Pil mondiale del 3,5%.    Questi sono alcuni dei dati illustrati da Nicoletta Luppi, presidente e amministratore delegato di Msd, nel corso del convegno "Infezioni batteriche e contrasto all'antibiotico resistenza in Italia" organizzato dalla stessa azienda farmaceutica alla Biblioteca Angelica di Roma.  "La lotta alle malattie infettive non può prescindere da una da una chiamata alla co-responsabilità, che coinvolga sia gli attori pubblici sia i privati, nel rispetto del ruolo e della funzione di ciascuno", continua. "I microbi non conoscono confini. I dati della proiezione dell'antibiotico-resistenza sono molto preoccupanti", dice Elena Carnevali, deputato del Pd.   In Europa, oltre 4 milioni di persone l'anno vengono colpite da infezioni batteriche ospedaliere, con 25mila morti stimate per infezioni provenienti da germi resistenti. Le infezioni correlate all'assistenza colpiscono ogni anno circa 284mila pazienti causando circa 4.500-7.000 decessi. Secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità, in Italia il livello di antibiotico-resistenza si colloca fra i più elevati in Europa con una percentuale annuale di pazienti infetti fra il 7 e il 10%. Inoltre, sempre secondo i dati dell'Iss, ogni anno, in Italia, si verificano in Italia 450-700 mila.

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